La Tuscia è ricca di tradizioni che traggono origine da antichi riti pagani o che seguono l’avvicendarsi delle stagioni e dei loro prodotti. A questi si uniscono gli eventi religiosi, che da secoli scandiscono il passare del tempo, e manifestazioni culturali che esaltano il patrimonio artistico di questa terra così ricca di storia e tradizioni artigiane. Moltissime sono infatti le feste che durante il corso dell'anno vengono celebrate. È facile trovare il legame con le ricorrenze del calendario religioso, ma anche la loro origine in antichissime tradizioni agricole e pastorali delle popolazioni locali. Sintetizziamo di seguito alcuni appuntamenti che per la loro particolarità sono assolutamente da non mancare.
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BARABBATA – 14 Maggio Marta - Le origini della festa si perdono nella notte dei tempi e nella leggenda, ma è possibile rintracciare una mescolanza di elementi sacri e profani che ci riportano ai riti etruschi della fecondità e del ciclo delle stagioni. Dal punto di vista storico l'origine della festa può farsi risalire al IX secolo. È un corteo di Casenghi, i sorveglianti delle tenute agrarie, Bifolchi, coloro che arano e lavorano la terra con l'aratro trainato dai buoi, Villani, quanti lavorano come agricoltori nelle grandi aziende terriere, e Pescatori. La processione di carri, che illustrano le attività lavorative e la produzione locale, sale dal paese al santuario di Santa Maria del Monte dove si conclude con un festoso banchetto. FESTIVAL BAROCCO - Agosto - Settembre Il Festival Barocco unisce il fascino e la spettacolarità di grandi concerti di musica classica ad altrettanto importanti spazi scenici, patrimonio artistico e culturale della Tuscia. Questa rassegna musicale, al centro dell’attenzione dei critici per l’alta qualità dei protagonisti e delle loro proposte musicali, può vantare storia e qualità, due prerogative che poche altre manifestazioni hanno. Una strategia vincente del Festival Barocco è il saper coniugare insieme il piacereper la musica con quello della scoperta di un territorio. La tradizione vuole che si cominci in agosto nelle località turistiche con un programma itinerante che permette di assaporare i tesori artistici, architettonici e ambientali della Tuscia.
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FESTA DEI PUGNALONI - Terza domenica di MaggioAcquapendente - I Pugnaloni sono stupendi mosaici di petali di fiori e foglie e rappresentano il principale elemento folcloristico dell’antichissima festa della Madonna del Fiore. Le origini risalgono alla liberazione, nel lontano 1166, dal giogo del tirannicogovernatore di Federico Barbarossa: il miracoloso rifiorire di un ciliegio ormai secco fu il segnale della rivolta. I Pugnaloni restano esposti per tutto l’anno nella Basilica del Santo Sepolcro. Tra le manifestazioni si svolge anche la Fiera di Mezzomaggio. FESTA DELLA MERCA - Prima domenica di Aprile Tarquinia (località Roccaccia) - Esibizione di butteri a cavallo per la marca di vitelli allo stato brado. Sono evidenti le tradizionali attività pastorali della Maremma laziale, caratterizzate da uno stretto legame tra uomo e cavallo, e l’elemento ludico e propiziatorio proprio delle feste del periodo primaverile. |
MACCHINA DI SANTA ROSA - 3 Settembre Viterbo -
Agli inizi di settembre si festeggia a Viterbo Santa Rosa,patrona della città. Il pomeriggio del 2 settembre, dal 1921, il cuore di Santa Rosa, custodito in un prezioso reliquiario, viene portato in processione. Dagli anni ‘70 fa parte di questa processione anche un corteo storico, rappresentato da antichi personaggi e autorità che già dal 1200 rendevano omaggio all’evento della traslazione del corpo della Santa. La sera del 3 settembre ha luogo il trasporto della Macchina di Santa Rosa. Si presume che l’inizio del trasporto della macchina sia avvenuto il 4 settembre 1258 quando le spoglie miracolosamente incorrotte della fanciulla viterbese furono traslate dalla chiesa di Santa Maria in Poggio, alla chiesa di San Damiano. Quell’evento segnò il primo passaggio trionfale di Rosa per le vie di Viterbo e fu ripetuto ogni anno. In processione non fu portato il corpo della fanciulla, ma un baldacchino sempre più sfarzoso, sul quale veniva posta un’immagine della Santa circondata da luci. La prima Macchina di Santa Rosa risale al 1664 e venne forse realizzata come sviluppo del baldacchino processionale, per adempiere a un voto fatto dai viterbesi durante la terribile epidemia del 1657. Il baldacchino andò trasformandosi nel corso degli anni assumendo sempre più la forma di torre. La Macchina, alta circa 30 metri, del peso di oltre cinque tonnellate, rivestita da centinaia di lampadine accese, viene portata a spalle da ottanta uomini detti Facchini. La divisa del facchino è composta da un fazzoletto bianco annodato in testa, una camicia bianca con maniche arrotolate fino al gomito, una fascia rossa alla vita, pantaloni bianchi alla zuava, calzettoni bianchi, scarponcini alti di cuoio nero, Ciuffi o Spallette. Al comando “Sotto col ciuffo e fermi!” la folla resta in silenzio e la città viene completamente oscurata. Al successivo ordine: “Sollevare e fermi!” i facchini alzano la macchina sulle spalle sotto applausi scroscianti. All’ordine di “Santa Rosa, avanti!” ha inizio il trasporto, lungo un percorso di oltre un chilometro. Il passaggio della macchina, che in altezza supera gli edifici della città, avviene con molte pause e quattro soste. I facchini, arrivati ai piedi dello stradone che conduce alla chiesa di Santa Rosa, si lanciano di corsa per circa cento metri in ripida salita, premiati da entusiastici applausi e calorosi abbracci.
OTTAVA MEDIOEVALE - Fine Agosto, seconda settimana di Settembre Orte - Storia, tradizione, cultura e folclore: ecco l’Ottava di Sant’Egidio, ossia gli otto giorni di festa che si celebrano in onore del Santo Patrono di Orte.
Solennizzata nel 1396 da Papa Bonifacio IX, la manifestazione
storico-rievocativa per dieci giorni muta l’aspetto della città:
svestiti i panni dell’ordinarietà si indossano i tipici abiti trecenteschi della tradizione. L’evento si chiude con il Palio degli Arcieri e lo storico corteo. Per tutta la durata della manifestazione sono aperti, anche in serata, il museo Diocesano e quello delle Confraternite, così come le mostre di pittura, scultura e ceramiche. Nel corso della festa, ognuna delle sette contrade in cui è divisa la città, apre al pubblico la sua taverna. Si tratta di locali di particolare pregio storico-architettonico, la cui attività è condotta direttamente dai contradaioli con vecchie abitudini casalinghe ed un sano antagonismo gastronomico.
FESTE DEL VINO, DELLA CASTAGNA E DELL’OLIO
Dal mese di luglio a dicembre si susseguono in numerosi Comuni della Tuscia manifestazioni che valorizzano le produzioni locali.
Un viaggio del gusto lungo un itinerario attraente, che al turista
buongustaio propone sapori unici e, nello stesso tempo, spalanca le porte di un territorio dove sono conservati un patrimonio storico e culturale straordinario e le migliori tradizioni dell’artigianato d’arte, oltre ad un ambiente naturale tutelato da un sistema di parchi, riserve ed oasi. Questi appuntamenti, offrono l’opportunità di trascorrere piacevolissime serate, di scoprire angoli incantevoli nei centri storici medioevali e nelle aree di interesse naturalistico,
degustando i prodotti agroalimentari tipici.