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“Qui rise l’Etrusco…” scrisse il poeta Vincenzo Cardarelli, ma le testimonianze della presenza dell’uomo nella Tuscia Viterbese risalgono a molto prima, alla Civiltà Appenninica (XV-XII sec. a.C.), e sono state rinvenute a “Luni sul Mignone” (Blera) e nei fondali del “Lago di Mezzano” (Valentano). All’Età del Bronzo risalgono invece i resti degli insediamenti rinvenuti alla “Selva del Lamone” (Farnese) e a “San Giovenale” (Blera).
Il tour parte da VITERBO, città che conserva le necropoli e gli insediamenti etruschi architettonicamente più interessanti. Oltre alle necropoli di CASTEL D’ASSO e NORCHIA (IV sec. a.C.), i cui reperti sono conservati nel MUSEO NAZIONALE della Rocca Albornoz e nel MUSEO CIVICO di S. Maria della Verità, straordinari esempi dell’architettura etrusca sono presenti all’ACQUAROSSA, dove sorgeva un importante insediamento arcaico (VIII-VI sec. a.C.).
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Ben dodici sono le necropoli etrusche presenti. Le più famose: quella della MADONNA DELL'OLIVO (V-IV sec. a.C.) con la Tomba della Regina, della PESCHIERA (VII-VI sec. a.C.) con la Tomba a Dado e di PIAN DI MOLA (VI sec. a.C.). Al periodo romano risalgono invece i resti delle TERME, della VIA CLODIA e di alcune ville situate sull’acropoli di S. Pietro.
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Per immergersi nell’Età augustea bisogna invece fare un salto alle suggestive rovine di FERENTO le cui origini risalgono al III sec. a.C., o ai resti delle TERME ROMANE in località Bagnaccio. Dopo aver superato i Monti Cimini, le successive fermate riguardano le rovine di FALERII NOVI (città falisca sottomessa dai Romani nel 241 a.C.) situate nei pressi di FABRICA DI ROMA, il MUSEO NAZIONALE di CIVITA CASTELLANA. |
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A San Giuliano sono conservati anche imponenti resti della città etrusco-romana e di quella medioevale. Sempre nel territorio di Blera è invece possibile visitare i resti del già ricordato insediamento preistorico di LUNI SUL MIGNONE, quelli della città medioevale e della necropoli etrusca di Norchia (più facilmente raggiungibili da qui anche se situate nel territorio comunale di Viterbo). Siamo nella zona che va da Vejano a Farnese, un tempo collegata dalla VIA CLODIA. Ampi resti di basolato romano appartenenti all’antica via consolare sono ancora oggi visibili all’interno di fitte boscaglie. Prima di recarsi a Tuscania, si possono visitare a VETRALLA le necropoli etrusche di GROTTA PORCINA (VII-III sec. a.C.), del CERRACCHIO (VI-V sec. a.C.) e i resti del FORUM CASSII, antica stazione di posta poi sede di alcune ville romane, lungo la via consolare Cassia. Ed eccoci a TUSCANIA. Qui gli Etruschi realizzavano ed esportavano i suggestivi sarcofagi in terracotta, oggi visibili all’interno del MUSEO NAZIONALE di S. Maria del Riposo. |
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Sempre a Tarquinia da vistare i resti del tempio etrusco dell’ARA DELLA REGINA e del porto romano di GRAVISCA. Dalla cittadina costiera, percorrendo l’Aurelia, si raggiunge VULCI, nel territorio di CANINO e MONTALTO DI CASTRO, sede della antica città di Vulci. Siamo senza dubbio in uno dei luoghi più ricchi di testimonianze archeologiche della regione. Qui si possono ammirare le necropoli etrusche (contenenti oltre trentamila tombe) di PONTE ROTTO, OSTERIA, CAVALUPO, CUCCUMELLA (con la famosissima Tomba François del IV sec. a.C.), gli imponenti resti della CIVITA etrusco-romana e il MUSEO NAZIONALE all’interno del Castello della Badia.
Da Canino ci si sposta per raggiungere FARNESE e ISCHIA DI CASTRO dove, oltre ai già ricordati insediamenti preistorici (il più famoso e oggetto di approfonditi studi è quello delle SORGENTI DELLA NOVA), sono da visitare le ricchissime necropoli etrusche sparse sul territorio (VII-VI sec. a.C.) e le rovine della città di CASTRO, la capitale del Ducato dei Farnese distrutta nel 1649 dalle truppe pontificie e mai più ricostruita. |
VULCI | ||
TARQUINIA | ||
CERVETERI |